La Storia

L’Istituto che oggi è denominato “Roberto Virtuoso”, “apre i suoi battenti”, per ripetere l’ espressione usata dal Preside dottor Vincenzo de Martino nella seduta del primo Collegio dei docenti, nell’anno scolastico 1960-1961.
Fu un inizio difficile che consentì, per mancanza di iscritti, la formazione soltanto di due classi, rispettivamente della Scuola per addetti ai servizi di sala e bar (n. 14 iscritti di cui 2 ritirati in corso d’anno) e della Scuola per addetti ai servizi di segreteria ed amministrazione (n. 24 iscritti).
L’Istituto fu allocato nell’attuale edificio, che era stato costruito per essere sede di una “Casa di ricovero per anziani”. L’anno successivo fu possibile istituire la Scuola per addetti ai servizi di cucina e di portineria.
Nello stesso anno 1961-’62 entrò in funzione il Collegio gratuito (Convitto), annesso all’Istituto, frequentato da 33 alunni provenienti da tutta la Provincia.

Le difficoltà iniziali, soprattutto per il modesto afflusso di alunni, erano determinate da un mercato del lavoro non ancora consapevole della necessità di qualificare il personale addetto ai vari settori della ristorazione e della ricezione alberghiera.
D’altra parte soltanto successivamente fu dato valore giuridico al titolo conseguito nell’Istituto alberghiero, che era sottovalutato sia nei confronti delle qualifiche conseguite nei brevi corsi istituiti dal Ministero del Lavoro, sia di quelle conseguite dopo un periodo di pratica presso pubblici esercizi.
Basti pensare che prima dell’istituzione dell’Alberghiero di Salerno, in Campania ne esisteva uno solo, a Napoli, al quale nel primo anno si fece riferimento per la formulazione dei Programmi da svolgere e dei libri di testo da adottare.
Nel secondo anno, invece, furono recepite le indicazioni (nota 6652 del 4.8.1960) fornite dal Ministero della P.I. con i relativi profili professionali e qualifiche.

Da allora l’Istituto progressivamente si è ingrandito diventando un punto di riferimento nel panorama scolastico e formativo non solo in ambito cittadino e regionale, ma anche nazionale ed internazionale. Gli alunni del “Virtuoso”, infatti, occupano posti di prestigio in moltissime realtà ristorative ed alberghiere nazionali ed internazionali. Allo stesso modo, la magior parte degli istituti alberghieri della provincia, oggi autonomi, hanno iniziato la loro vita e la loro attività come sedi coordinate o associate del “Virtuoso” (da quella di Potenza a quella di Amalfi, da quella di Nocera Inferiore a quelle di S. Arsenio e di Castelnuovo, fino a quella di Capaccio-Gromola che ha conseguito l’autonomia da quest’anno).

Nella seduta del 26 febbraio 1987, il Consiglio d’Istituto recepì la proposta dal Preside Gaetano Gargano di intitolare l’Istituto, nel decennale della sua morte, a Roberto Virtuoso, educatore ed uomo politico che aveva ricoperto la carica di Assessore regionale al Turismo.
La cerimonia ufficiale e lo scoprimento di una targa ricordo avvennero il 21 marzo 1987.

Questa in sintesi il cammino di uno dei primi Istituti alberghieri della Campania e d’Italia. Dalla sua lunga storia può quindi trarsi adeguato slancio per intraprendere la strada del rinnovamento, con il fervore e l’entusiasmo della passione educativa sorretta da creatività culturale e didattica, per recepire al meglio le istanze della Riforma scolastica e consentire ai giovani una formazione adeguata alla nuova realtà socio-economica ed imprenditoriale.
Elemento di forza, in questo processo, è sicuramente l’alto tasso di occupazione dei neo-diplomati, che concorre a determinare il trend positivo di crescita degli iscritti e la loro forte motivazione alla prosecuzione negli studi: circostanze queste che favoriscono un forte senso di appartenenza all’Istituto da parte degli studenti e tassi di abbandono scolastico decisamente al di sotto della media.

L'Identità

I percorsi degli Istituti Professionali sono parte integrante del sistema dell’istruzione secondaria superiore in cui si articola il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, come modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40. Essi sono finalizzati al conseguimento di un diploma quinquennale di istruzione secondaria superiore.

Gli istituti professionali costituiscono un’articolazione dell’istruzione tecnica e professionale, dotata di una propria identità culturale, metodologica e organizzativa, che fa riferimento al profilo educativo, culturale e professionale dello studente (PECUP), a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui all’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo n. 226/05.

L’identità degli istituti professionali è connotata dall’integrazione tra una solida base di istruzione generalee la cultura professionale che consente agli studenti di sviluppare i saperi e le competenze necessari ad assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento, considerati nella loro dimensione sistemica. In linea con le indicazioni dell’Unione europea e in coerenza con la normativa sull’obbligo di istruzione (che prevede lo studio, l’approfondimento e l’applicazione di linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico), l’offerta formativa degli istituti professionali si articola in un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo.

L’area di istruzione generale ha l’obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali, che caratterizzano l’obbligo di istruzione: asse deilinguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale.

Gli studenti degli istituti professionali conseguono la propria preparazione di base con l’uso sistematico di metodi che, attraverso la personalizzazione dei percorsi, valorizzano l’apprendimento in contesti formali, non formali e informali.

Apprendimento formale (1) Apprendimento erogato tradizionalmente da un’istituzione di istruzione o formazione, strutturato (in termini di obiettivi di apprendimento e tempi o risorse per l’apprendimento) e sfociante in una certificazione. L’apprendimento formale è intenzionale dal punto di vista del discente.
Apprendimento non formale Un apprendimento che non è erogato da un’istituzione d’istruzione o formazione e che non sfocia di norma in una certificazione. Esso è peraltro strutturato (in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse per l’apprendimento). L’apprendimento non formale è intenzionale dal punto di vista del discente.
Apprendimento informale Apprendimento risultante dalle attività della vita quotidiana legate al lavoro, alla famiglia o al tempo libero. Non è strutturato (in termini di obiettivi di apprendimento, di tempi o di risorse) e di norma non sfocia in una certificazione. L’apprendimento informale può essere intenzionale, ma nella maggior parte dei casi non lo è (ovvero è “fortuito” o casuale). (ad esempio, leggere libri, partecipare a convegni, viaggiare, osservare gli altri che lavorano e, da ciò, ricavare informazioni sul metodo e sulla tecnica da essi usata, etc.).
Apprendimento permanente (2) Qualsiasi attività di apprendimento intrapresa nelle varie fasi della vita al fine di migliorare le conoscenze, le capacità e le competenze in una prospettiva personale, civica, sociale e/o occupazionale.
Alternanza scuola – lavoro (3) Modalità di realizzazione dei corsi del secondo ciclo, sia nel sistema dell’istruzione secondaria superiore, sia nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale per assicurare ai giovani, oltre alle conoscenze di base, l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Note alla tabella

  1. Fonte: COM (2001)678 All.II: Glossario Comunicazione della Commissione europea “Realizzare uno spazio europeo dell’apprendimento permanente”
  2. Fonte: Risoluzione del Consiglio del 27 giugno 2002 sull’apprendimento permanente
  3. Fonte: D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77

 

L’area di indirizzo permette l’acquisizione di strumenti e di conoscenze tecnico-professionali, generali e specifiche, che permettono agli allievi di inserirsi facilmente nella realtà economica e lavorativa.

Le Sedi

Per l’anno scolastico 2012-2013, la scuola è articolata in tre sedi a Salerno

Il primo plesso, storico, si trova in via Salvatore Calenda ed è stato interessato, in questi mesi, da significativi interventi di ammodernamento, con la creazione di un nuovo bar di cortesia, il rinnovo della sala di ricevimento, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento al piano terra.
Tali attrezzature si sono aggiunte alle due cucine ed alla sala ristorante che già funzionavano a pieno regime, insieme al bar didattico e ad una sala piccola per le esercitazioni. È operativo anche un laboratorio di informatica, che consente ai docenti di svolgere una parte dei loro programmi in modo laboratoriale.

Il secondo plesso è collocato a via S. Pertini, nell’edificio che ospita le scuole elementari Barra.

Accoglie ventotto classi ed ospita nuovissimi laboratori di sala, cucina, arti bianche, ricevimento, nonché una sala multimediale, una sala stampa ed una sala– dinner a disposizione del pubblico esterno.

La collocazione strategica di tale plesso consente un suo pieno coinvolgimento in attività di accoglienza e di benvenuto rivolte ai turisti che sbarcano a Salerno dalle navi da crociera ed in genere ai visitatori che frequenteranno il centro storico.

Il terzo plesso è collocato a via Urbano II , nell’edificio che ospita anche l’I.P.S.S. Moscati, nella zona alta della città.

La sezione carceraria

Il 6 Marzo 2009 è stata inaugurata, presso la Casa Circondariale di Salerno-Fuorni, una sezione staccata dell’Istituto.

Nonostante i ripetuti sforzi di attivarla, fino ad oggi non è stato possibile metterla in funzione per complesse problematiche burocratiche collegate anche alla difficoltà di ottenere l’attivazione di nuovi classi prime, in un periodo in cui vi è una tendenza inversa, volta a contenere il numero di realtà scolastiche operanti sul territorio.

Contenuti Istituzionali

Patto Educativo di corresponsabilità (PDF):

Patto-Educativo-13-14-1

Regolamento Istituto (PDF):

Regolamento-Istituto

Regolamento Anti-Fumo (PDF):

07-Regolamento antifumo-Virtuoso